Villa di Briano
Antonio Pasquariello nacque il 26 giugno 1896 a Villa di Briano, nell’allora Terra di Lavoro, oggi parte della provincia di Caserta. Era il primo figlio di Gaetano Pasquariello e Francesca Di Martino, entrambi tessitori.
Nel 1897, un anno dopo la sua nascita, suo padre Gaetano maturò la decisione di emigrare negli Stati Uniti per raggiungere il fratello Giovanni a Paterson, nel New Jersey. Questa città, cresciuta lungo il fiume Passaic a ovest di New York, era diventata un importante centro industriale, noto in particolare per la produzione di seta, e rappresentava una meta privilegiata per molti tessitori del Sud Italia. Nel giugno di quell’anno, Gaetano si imbarcò, lasciando in Italia la moglie, allora incinta. L’anno successivo, anche lei si trasferì in America insieme ad Antonio e alla piccola Giovanna, nata nel frattempo.
La coppia ebbe altri figli dopo il trasferimento in America fino al 1909 quando Francesca morì lasciando sei figli al marito che si risposò quasi immediatamente con un’altra immigrata del casertano, Rosa Grauso, anch’essa vedova e con quattro figli piccoli a carico.
Antonio crebbe frequentando le scuole locali e la nutrita comunità italiana del quartiere di Stoney Road, nella periferia sud-occidentale della città. Come suo padre, trovò impiego in uno dei numerosi filatoi cittadini. Appassionato di baseball, partecipò attivamente alla vita sportiva locale, giocando per diversi anni a livello semiprofessionale nelle squadre della zona.
Quando gli Stati Uniti entrarono nel conflitto, Antonio si arruolò volontariamente nell’ufficio di reclutamento di Paterson ed il 12 luglio 1917 si unì alla compagnia B del 5°reggimento della Guardia Nazionale del New Jersey, che venne successivamente riorganizzato nella compagnia D del 114° reggimento di fanteria parte della 29ªdivisione.
Passarono diversi mesi dall’organizzazione e addestramento in Alabama sino al trasferimento oltreoceano a bordo del transatlantico Pastores nella metà di giugno del 1918. Durante questo periodo Antonio era stato promosso al grado di caporale.
Una volta in Francia, la 29ªdivisione completò l’addestramento e venne assegnata ad settori relativamente tranquilli in Alsazia sotto guida francese fino alla grande offensiva scatenata dagli alleati lungo l’arco di tutto il fronte occidentale.
Nello specifico il 114° reggimento di Fanteria fu impegnato nei combattimenti per il Bois d’Ormont, una zona boscosa situata nei pressi di Grandpré, nel dipartimento delle Ardenne.
Alle sei del mattino del 12 ottobre, l’attacco proveniente da sud venne lanciato con forza, incontrando una violenta resistenza da parte dei tedeschi. Per circa 36 ore, circa 2.000 proiettili caricati con Yellow Cross (gas mostarda), Green Cross (fosgene) e Blue Cross (cloropicrina), sparati da cannoni da 77 mm e 105 mm, si abbatterono sui 1.500 uomini del 114° Reggimento. I soldati cercarono rifugio tra burroni, crateri e zone boscose, dove però il gas, ristagnando, risultava ancora più letale. Di conseguenza, circa 500 uomini subirono gravi lesioni, in gran parte a carico dei polmoni.
Finalmente, nel tardo pomeriggio del 13 ottobre, le truppe americane assunsero il controllo di buona parte di Bois d’Ormont. La cattura del bosco contribuì a sbloccare l’avanzata americana verso Grandpré, un obiettivo strategico nel settore della 29ª Divisione.
Le perdite, tuttavia, furono gravissime: si contarono 973 tra morti e feriti. Tra i caduti della fase iniziale dell’asalto, vi fu Antonio Pasquariello, la cui salma oggi riposa nel cimitero militare americano di Romagne-sous-Montfaucon sotto il nome di Tony Pasquarillo.
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