LUIGI SICILIA (1888-1918)

Luigi Sicilia nacque a Carolei, in provincia di Cosenza, il 21 aprile 1888, secondogenito di Vincenzo Sicilia e Rosa Bastone, una coppia di contadini. Quattro anni prima, nel 1884, era nato il primogenito Francesco. In entrambe le nascite, il padre fu assente: si trovava lontano dal paese alla nascita di Francesco e in Africa quando venne alla luce Luigi.

Alla fine dell’Ottocento, Carolei era un tranquillo borgo calabrese situato nella Valle del Busento, ai piedi della Catena Costiera, un tratto dell’Appennino calabro noto anche come Catena Paolana. L’economia era prevalentemente rurale, la vita quotidiana era scandita dal lavoro nei campi, con coltivazioni di ulivi, grano e fichi.

L’emigrazione verso le Americhe cominciava a svuotare lentamente il paese, alla ricerca di migliori opportunità. Questo fenomeno interessò presto anche i fratelli Sicilia: Francesco emigrò nel 1899 verso New York e Luigi lo raggiunse l’anno successivo.

Si stabilirono nel Bronx e, come moltissimi altri italiani, incontrarono grandi difficoltà nel tentativo di realizzare il sogno americano, in una società profondamente ostile verso i nuovi arrivati. Insieme aprirono una piccola bottega, inizialmente dedicata al servizio di lustrascarpe, che in seguito ampliarono offrendo anche la pulizia e la manutenzione di cappelli.

Immagine di lustrascarpe a New York (Library of Congress

Non ci sono documenti che attestino un eventuale rientro in Italia di Luigi, mentre Francesco fece ritorno intorno al 1906. Nel 1909 sposò a Carolei Erminia Porco e l’anno successivo ripartì per ricongiungersi a Luigi, seguito dalla moglie nel 1911.

Nel 1915 i fratelli Sicilia risiedevano al 919 di Freeman street, nel cuore del Bronx, divenendo un punto di riferimento per diversi cugini, tra i quali Giuseppe Sicilia che lavorò con loro in bottega, e Vincenzo Sicilia che fu coscritto nell’esercito un mese dopo Luigi e partecipò attivamente al conflitto in Francia rientrando in America nel 1919.

Nel 1917 Luigi presentò, come Francesco, domanda di naturalizzazione, dimostrando l’intenzione di rimanere negli Stati Uniti, ma venne coscritto prima che la domanda venisse accettata prendendo servizio il 3 aprile 1918 e venendo assegnato alla compagnia D del 310° reggimento di fanteria, parte della 78ª divisione in fase di organizzazione a Camp Dix nel New Jersey.

Dopo un breve periodo di addestramento, il reggimento fu trasferito a Brooklyn per l’imbarco verso l’Europa. Il 20 maggio 1918, Giuseppe salì a bordo del transatlantico Beltana e, dopo una traversata movimentata durante la quale la scorta britannica riuscì a sventare due attacchi di sottomarini nemici, approdò prima a Southampton e poi raggiunse la Francia.

Una volta giunta sul continente, la 78ª divisione completò un ciclo di addestramento sotto guida britannica, operando inizialmente in settori tranquilli del fronte: prima nei pressi di Hazebrouck in Belgio, vicino a Ypres, poi nei pressi di Arras in Francia, e infine a Bourbonnes-les-Bains, nella regione della Haute Marne.

In vista dell’offensiva di Saint-Mihiel (12–16 settembre), fortemente voluta dal generale Pershing per affermare l’autonomia del comando americano, la 78ª fu posta in riserva del Primo Corpo d’Armata, alle spalle della 1ª e 5ª divisione. Tuttavia, la rapidità dell’azione, conclusasi in soli cinque giorni, rese superfluo l’intervento diretto delle truppe in prima linea.

Successivamente, la divisione fu dispiegata nel nuovo settore di Limey, con il compito di organizzare il territorio appena conquistato, situato a pochi chilometri dalla linea Hindenburg. In quest’area furono condotti numerosi raid diversivi contro le postazioni nemiche, in preparazione della grande offensiva voluta dal maresciallo Foch lungo tutto il fronte, con l’obiettivo di spezzare definitivamente la resistenza tedesca e terminare vittoriosamente il conflitto.

Agli americani fu assegnato il settore tra la foresta delle Argonne e il fiume Meuse, con il compito strategico di conquistare il nodo ferroviario di Sedan e interrompere così la linea di rifornimento tedesca. All’interno di questo settore, alla 78ª divisione, insieme alla 77ª, toccò il segmento più occidentale, tra i fitti boschi delle Argonne, in stretto contatto con le forze francesi a ovest.

L’offensiva ebbe inizio il 26 settembre con la 77ª divisione in prima linea. Nella zona delle Argonne, la resistenza tedesca si rivelò più tenace del previsto e la foresta non fu completamente bonificata fino alla notte del 10 ottobre. A quel punto, le truppe americane si trovarono di fronte alla linea difensiva della Kriemhilde Stellung, nei pressi del villaggio di Grand Pré, protetto da un’ansa del fiume Aire e sovrastato dalle fortificazioni della cosiddetta Citadel, vicino al centro abitato, nonché dalle alture strategiche di Côte 204 e Telma Hill. A est del villaggio, nel Bois de Loges, i tedeschi avevano realizzato un complesso sistema di trincee e postazioni fortificate e raddoppiato il numero di divisioni a difesa.

La notte tra il 15 ed il 16 ottobre la 78ª divisione subentrò alla 77ª in prima linea e al 310° toccò il settore precedentemente occupato dal 306°, nelle vicinanze di St. Juvin.

Il comando di divisione dispose di attaccare immediatamente ma le condizioni dell’avvicendamento e l’intesità bombardamenti impedirono la corretta ricezione degli ordini. Di conseguenza i reggimenti non si mossero contemporaneamente, creando pericolosi vuoti tra i reparti, in particolare tra il 310° che avanzò nel primo pomeriggio ed il 309° alla sua destra che era invece regolarmente scattato all’alba.

L’obiettivo dell’offensiva era il Bois de Loges, da raggiungere muovendo a nord-ovest dai sobborghi di St. Juvin attraverso il letto del torrente Agron. Le truppe del 309° attraversarono lo spazio aperto tra l’Agron e il bosco sotto un fuoco intenso e riuscirono a raggiungere il bordo del bosco ma dovettero ritirarsi sul letto del torrente a causa del fitto fuoco di sbarramento che, avendo perso il contatto con il 309° sul lato destro, proveniva da tre direzioni.

Direttrice di attacco delle due brigate di fanteria della 78ª Divisione il 16 ottobre 1918

Il mattino successivo le compagnie A e D, dove militava Luigi, sotto il comando del Capitano Bretz riuscirono penetrare di circa 400 metri nel bosco ma furono bloccate dal fuoco incrociato delle difese tedesche. A mezzanotte l’attacco riprese e gli americani raggiunsero l’obbiettivo dell’estremità nordoccidentale di Bois de Loges intorno all’1:30 del mattino.

Per tutta la giornata del 18 ottobre i tedeschi sferrarono una serie di contrattacchi che inflissero pesanti perdite agli americani, tra i quali il capitano Bretz, ferito da una scheggia di granata. Il comando passò al capitano della compagnia B, Fredrick Wadsworth Butz che al termine di una giornata estenuante, alle dieci di sera, ripiegò con i suoi uomini per permettere all’artiglieria di concentrarsi sulle postazioni a difesa del bosco.

Il 19 ottobre, lo sforzo americano riprese vigore alle sei del mattino ma per tre volte gli attacchi vennero sanguinosamente respinti. Così, la mattina del 20 ottobre, protetti da una fitta nebbia e dopo aver perso oltre 800 uomini, il 309° reggimento fu costretto a ritirarsi lungo la strada St.Juvin-Grandpré per riorganizzarsi.

Tra i caduti di quei giorni vi fu anche Luigi Sicilia, la cui salma inizialmente tumulata nelle vicinanze del campo di battaglia, venne riesumata e composta nel cimitero Americano di Romagne sous Montfaucon dove oggi riposa.

 

Sicilia burial card
La scheda di sepoltura di Luigi Sicilia (National Archives)

 

 

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