RAFFAELE IPPOLITO (1895-1918)

Cirò Marina

Raffaele Ippolito nacque a Cirò Marina, in provincia di Catanzaro, il 19 febbraio del 1895 da Giuseppe e Maria Francesca Garritani.

Quando era ancora bambino, emigrò con la famiglia a Buenos Aires dove nacquero la sorella Laura (1898) ed il fratello Salvatore (1901). Non si hanno dettagli della sua permanenza in Argentina che si protrasse fino all’agosto del 1912 quando, insieme al fratello, allla sorella e al cognato si imbarcarono per raggiungere il padre che nel frattempo si era stabilito nella comunità di Chester, in West Virginia, impiegato come operaio in una acciaieria.

Anche Raffaele, come molti suoi conterranei, lavorò per la stessa compagnia, la American Sheet Tin Plate Company, che rappresentava il maggior datore di lavoro della zona, impiegando oltre 500 uomini su tre turni nella produzione di lastre di latta per molteplici usi industriali.

L'American Sheet Tin Plate Company di Chester in una cartolina d'epoca

L’ingresso in guerra degli Stati Uniti rappresentò per Raffaele una occasione unica che come giovane immigrato e analfabeta vide nell’esercito la possibilità di una affermazione sociale. Di conseguenza si arruolò volontario a ventidue anni, prendendo servizio con il nome americanizzato di Ralph Pol nelle file della compagnia D del 28° reggimento di fanteria, parte della prima divisione AEF.

Il trasferimento oltreoceano avvenne a settembre a bordo del transatlantico Mount Vernon e, una volta sbarcato in Francia dopo una decina di giorni di navigazione tranquilla, iniziò immediatamente la preparazione che si protrasse attraverso l’inverno e la primavera del 1918.

A Cantigny, a maggio del 1918, la compagnia D di Raffaele fu impegnata in prima linea, lanciando due ondate di assalto e raggiungendo gli obbiettivi in appena mezzora sotto la guida del danese Søren Sørensen che nell’occasione si meritò la Distinguished Service Cross per aver mantenuto sotto il fuoco delle mitragliatrici il saldo controllo della compagnia nonostante la perdita di tutti gli ufficiali.

Il maggiore Søren Sørensen

Dopo Cantigny furono riprese le manovre di addestramento fino a luglio quando il 28° reggimento partecipò all’offensiva progettata dal maresciallo Foch per eliminare il saliente di Château Thierry e condotta dalla X armata francese (dalla quale dipendeva la 1ª divisione AEF) a sudovest di Soissons in direzione Fere-en-Tardenois e dalla VI armata più a sud in una manovra a tenaglia.

Il 28° entrò in azione il 18 luglio con 100 ufficiali, 3147 uomini e 806.807 cartucce e fu impegnato ininterrottamente fino alla notte tra il 22 ed il 23 luglio quando venne rilevato dalla 15ª divisione scozzese procedendo come da ordini verso il punto di ritrovo nella Forêt de Retz per affrontare il trasferimento verso le retrovie nella zona di Dammartin raggiunta alle 4:30 del mattino del 24 dove il primo battaglione bivaccò a Plailly da dove aveva iniziato a mobilitarsi nove giorni prima.

Inizialmente, alle 4:35 del mattino il 18 luglio, l’attacco del fu condotto dal secondo battaglione con il terzo a supporto ed il primo in riserva, avanzando senza trovare resistenza fino a  Missy Ravine aux Bois dove gli americani vennero investiti da una pioggia di fuoco da tre lati che causò perdite elevatissime e lo scacco fino al pomeriggio. Il giorno successivo l’offensiva riprese con vigore alle 4 del mattino e si fermà in tarda mattinata nelle vicinanze della strada Parigi-Soissons dove la resistenza si fece più intensa. Alle 18:30 l’avanzata riprese con il primo battaglione guidato dal maggiore George Rozelle Jr. il quale condusse le truppe attraverso i campi fino al villaggio di Ploisy, conquistato in serata.

Per tutto il 20 luglio gli attaccanti furono bloccati a Ploisy, senza riuscire a progredire verso l’obiettivo finale, la ferrovia del villaggio di Berzy-le-Sec che sarebbe stata conquistata il giorno successivo alle 10 del mattino da ciò che rimaneva del 28° fanteria: 280 uomini esausti i quali avrebbero accolto con gioia gli scout britannici che ne annunciavano il rilievo.

Nelle retrovie seguirono giorni di riposo e riorganizzazione, durante i quali vennero stilate le liste nominali delle perdite, tra i quali compariva Raffaele Ippolito, laconicamente definito come “missing since recent operations”.

Alcune fonti individuano nel 2 agosto 1918 la sua data di morte, come riportato sulla croce di marmo nel cimitero di americano di Belleau dove oggi riposa, sicuramente l’avanzata nei campi di grano verso Berzy-le-Sec risultò fatale a Raffaele Ippolito la cui breve vita vissuta su tre continenti si interruppe a soli ventitre anni.

Si ringrazia per le preziose informazioni James Carl Nelson, autore del volume “The remains of Company D” dedicato alla compagnia D del 28° nella quale militava il nonno paterno, ferito gravemente all’addome nello stesso assalto che costò la vita a Raffaele Ippolito.

 

 

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