FILIPPO RIZZUTO (1894-1918)

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Filippo Rizzuto nacque a Sciacca, in provincia di Agrigento, il 26 agosto 1894 da Salvatore e Antonina Riggio.

Cresciuto in una famiglia agiata, emigrò a diciassette anni da Palermo insieme a diversi concittadini a bordo del piroscafo Tommaso di Savoia alla volta di New York dove abitavo il fratello Francesco ed uno zio.

Pochi anni dopo, il 2 maggio 1915, alla vigilia dell’ingresso in guerra dell’Italia, il fratello maggiore Luigi lo raggiunse in America andando a vivere con lui nel quartiere di Copiague a Long Island.

Un terzo fratello più giovane, Giuseppe, nato nel 1896 rimase in Sicilia e venne arruolato nel Regio Esercito nelle file dell’11 reparto mitragliatrici, 4° reggimento di fanteria (brigata Piemonte). Il 23 luglio 1916 durante la seconda battaglia dell’Isonzo, Giuseppe venne colpito al capo da una scheggia morendo sul colpo nei pressi di Bosco Cappuccio, sul monte San Michele.

In America Filippo si guadagnò da vivere lavorando come barbiere nella bottega di un altro immigrato siculo, Michele Giaccone, mentre Luigi trovò impiego come sarto a NewYork.

Entrambi si registrarono regolarmente presso il Selective Service Board #1 della attigua cittadina di Babylon il 5 giugno 1917. Tuttavia solamente Filippo venne estratto immediatamente ed il suo servizio incominciò il 28 settembre 1917 nelle fila della compagnia I del 306° reggimento di fanteria, parte della 77ª divisione.

La sua prima destinazione fu una zona boschiva ad un centinaio di chilometri da Manhattan dove in estate era stato allestito un campo di addestramento dalla capienza di 18.000 reclute intitolato al generale Emery Upton.

Going to Camp Upton
Reclute in partenza per Camp Upton nel 1917 (Foto Library of the Congress)

Per diversi mesi Camp Upton ospitò gli uomini della Metropolitan Division, quotidianamente impegnati in esercizi di tiro, simulazioni tattiche, marce e varie altre prove fisiche. Il 16 aprile 1918 il secondo e terzo battaglione ed alcuni reparti accessori del 306° per un totale di 2097 uomini si imbarcarono sul cargo britannico HMS Kashmir per la traversata atlantica che si completò senza incidenti di rilievo dopo una decina di giorni.

Una volta in Francia l’addestramento proseguì ed il 306° si mise a disposizione della 39ª divisione inglese nella zona di Eperlacques, con il terzo battaglione stazionato a Landrethun-lès-Ardres; dopo poche settimane l’intera divisione si mise in marcia verso sud, parallelamente al fronte, raggiungendo il settore di Baccarat e rilevando la 42ª divisione il 19 giugno e passando sotto il comando della 61ª divisione francese.

Il 306° prese posizione a Camp de Grand Voivre, soprannominato immediatamente “Camp Mud” (Campo del fango), dal quale a rotazione un battaglione alla volta occupò le trincee di prima linea ricevendo il battesimo del fuoco.Le operazioni in questo settore si protrassero fino al 4 agosto quando la 37ª divisione sostituì la 77ª.

Dal settore relativamente tranquillo di Baccarat, gli uomini della Matropolitan Division raggiunsero una zona decisamente calda del fronte, a supporto delle divisioni impegnate nella seconda fase della controffensiva alleata scatenata immediatamente dopo il fallimento dell’ultima offensiva tedesca passata alla storia come seconda battaglia della Marna.

I tedeschi erano stati respinti fino al fiume Vesle e si rendeva necessario stabilire delle teste di ponte a nord del fiume in modo da creare una linea di partenza per una successiva offensiva prevista per il 18 agosto.  Gli americani erano a supporto del VI esercito francese e la notte dell’11 agosto il 306° prese posizione lungo il fiume Vesle, nei dintorni di Bazoches e Château du Diable.

La zona era costantemente sotto il tiro delle artiglierie e delle mitragliatrici e le numerose sortite atte a verificare il terreno e le difese furono pagate a caro prezzo con morti e feriti.

Filippo Rizzuto venne presumibilmente ferito in queste giornate di presidio lungo la Vesla, la sua morte venne ufficializzata nel 17 agosto 1918, ed il suo corpo, inizialmente sepolto in loco, venne riesumato negli anni trenta ed interrato nel vicino sacrario militare americano di Fere en Tardenois.

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