AGOSTINO PAVIA (1894-1918)

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Agostino Pavia nacque a Faeto, in provincia di Foggia, il 28 ottobre 1894 da Vito Pavia e Maria Gaetana Pastore.

All’età di 11 anni, nell’estate del 1906, si imbarcò insieme alla madre e alla sorella minore Giovanna sul transatlantico Prinzess Irene raggiungendo il padre a Utica nello stato di New York dove si era stabilito a partire dal 1902 lavorando per le ferrovie.

In America Agostino si integrò nella nutrita colonia italiana, frequentando le scuole e partecipando alle attività della comunità della chiesa di St.Mary’s Mt. Carmel. Terminati gli studi, iniziò a lavorare come garzone nella macelleria dell’abruzzese Luigi D’Angelo fino alla chiamata nell’esercito americano, avvenuta il 22 febbraio 1918.

Dopo un breve periodo di addestramento in seno alla 151ª Depot Brigade, Agostino raggiunse la compagnia C del 305° Battaglione mitragliatrici il 18 marzo 1918, e dopo poco meno di due settimane si imbarcò dal porto di Portland sul piroscafo Megantic alla volta di Halifax.

In Canada il Megantic si unì al Carmania, con a bordo il 302nd Engineers ed un contigente di infermiere della American Red Cross, ad un piroscafo che trasportava manovalanza cinese ed ad un mercantile stipato con animali da trasporto (cavalli e muli) a formare un convoglio che, scortato dall’incrociatore britannico King Alfred, prese il largo verso Liverpool il lunedì successivo alla Pasqua.

Dopo dodici giorni le truppe sbarcarono in Inghilterra e arrivarono presto in Francia per trasfersi immediatamente nel campo di addestramento di La Penne, nelle Fiandre, dove familiarizzarono con l’equipaggiamento inglese (le mitragliatrici Vickers) sotto la supervisione della 39ªdivisione britannica, acquartierandosi nelle stalle della zona.

Agostino Pavia prima del trasferimento in Francia (Foro NY Archives)

Terminata questa prima fase, il 305° si spostò in un settore del fronte relativamente tranquillo, quello della Lorraine, trascorrendo alcune settimane a St. Maurice insieme alle truppe francesi.

Ai primi di Agosto il battaglione si riunì al resto della 77ª Divisione per raggiungere il settore di Château Thierry dove avrebbero avvicendato l’esausta 4ª Divisione che aveva spinto i tedeschi in ritirata fino al fiume Vesle.

Il battesimo del fuoco avvenne il 12 agosto e proseguì per diversi giorni sotto i colpi della artiglieria e delle mitragliatrici tedesche ancora posizionate sui rilievi del plateau di Fismes, dominanti il fiume.

Ai primi di settembre I bombardamenti calarono di intensità suggerendo che i tedeschi stavano ritirandosi, conseguentemente il comando alleato decise di riprendere immediatamente l’inseguimento.

Da Bazoches-sur-Vesles, il 305° Battaglione si diresse a nord attraverso Perles ed oltre Villiers-en-Prayères acquartierandosi in una zona boschiva tra le rovine del villaggio ed il fiume Aisne. All’interno del bosco si trovava un sistema di trincee tedesche e Agostino occupò un piccolo rifugio coperto da una tetto di lamiera insieme a tre compagni.

Nel primo pomeriggio del 7 settembre 1918, mentre venivano distribuite le razioni, una granata colpì il riparo occupato dai quattro soldati. Per il cosentino Giuseppe Zaccaro, l’irlandese Daniel Murphy e l’austriaco Samuel Straub non vi fu nulla da fare, Agostino venne medicato ma morì in serata in attesa della possibiltà di venire evacuato in ambulanza con la protezione del buio.

Veduta aerea del sistema di trincee intorno a Villiers (foto Art Institute Chicago)
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