DOMENICO MELLUZZO (1886-1918)

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Domenico Melluzzo nacque a Campobello di Licata, in provincia di Agrigento il 25 dicembre 1886 da Giuliano e Crocifissa Lauricella.

Primo figlio maschio di una famiglia contadina numerosa (nove tra fratelli e sorelle), trascorse l’infanzia a Campobello e l’adolescenza a Racalmuto, aiutando nei campi; concluso il servizio militare con il grado di caporale nel regio esercito, decise di cercar fortuna in America e nel giungo del 1909 si imbarcò da Palermo insieme alla sorella maggiore Angela per raggiungere un cugino a New York.

Domenico trovò lavoro come posatore di calcestruzzo presso una ditta di costruzioni di Manhattan; negli anni sucessivi i fratelli Salvatore e Sebastiano lo raggiunsero e nel giugno del 1913 sposò la concittadina Angelina LoJacono arrivata dalla Sicilia due settimane prima.

Con l’ingresso degli Stati Uniti in guerra, Domenico dichiarò la sua disponibilità a servire sotto l’esercito Americano; estratto nelle liste di leva prese servizio a New York il 6 dicembre 1917 inquadrato nelle file della compagnia A del 7° reggimento di fanteria, parte della 3ª divisione.

L’addestramento sul suolo americano avvenne a Camp Greene, in North Carolina, e si svolse in condizioni particolarmente difficili: la struttura non era stata ancora completata e non era in grado di ospitare tutte le reclute che dovettero quindi essere sistemate in tendopoli allestite intorno alla base, l’equipaggiamento e l’abbigliamento non erano adeguati e le condizioni climatiche furono estremamente rigide con frequenti nevicate e piogge gelate che trasformarono il campo in una palude ghiacciata.

Scrisse un ufficiale nelle sue memorie: 

L’inverno del 1917-18 fu il più severo conosciuto dal Paese. Sembrava che nevicasse ogni giorno e quando arrivava il disgelo, l’intero campo diventava un pantano di un fango giallo appiccicoso e apparentemente senza fondo. In buona parte delle tende c’erano delle piccole stufe, ma la legna a disposizione era verde e piena di linfa ed era una continua lotta per accendere un fuoco che non sarebbe durato a lungo.

Al termine dell’inverno, l’intero reggimento si trasferì a Hoboken per imbarcarsi sui piroscafi che avrebbero trasportato le truppe in Francia; Domenico salì sull’America, un transatlantico tedesco (originalmente chiamato Amerika) che in tempo di pace operava sulla linea Hamburg-New York trasportando emigrati che, come lui, avevano condiviso il sogno americano.

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Il transatlantico Amerika prima della guerra (foto Wikipedia)

Dopo dieci giorni di navigazione tranquilla, il convoglio avvistò il porto di Brest dove il reggimento sbarcò il 15 aprile 1918 per raggiungere pochi giorni dopo la zona di Autreville dove per sei settimane si alternarono programmi di istruzione a guida britannica e francese sulla guerra di trincea e familiarizzazione con gli armamenti.

L’offensiva tedesca di primavera sullo Chemin de Dames sconvolse i piani di addestramento americani: la mutata situazione bellica e la minaccia concreta di uno sfondamento su Parigi obbligarono l’impiego di ogni divisione disponibile indipendentemente dal grado di preparazione.

Di conseguenza, il 30 maggio, la 2ª e la 3ª divisione AEF vennero urgentemente dislocate lungo il fronte, rispettivamente nel settore di Château Thierry e di Soissons. Mentre le operazioni della 3ª divisione si limitarono sostanzialmente al supporto delle formazioni francesi, la 2ª fu attivamente coinvolta nei violenti scontri intorno a Bois de Belleau e Bouresches, arginando l’avanzata tedesca a costo di perdite pesantissime.

A causa del susseguente stallo e del logoramento della brigata dei Marines, il 7° reggimento venne distaccato dalla 3ª divisione ed assegnato temporaneamente alla 2ª, prendendo posizione a partire dal 15 giugno intorno a Bois de Belleau con i tre battaglioni posizionati lungo quattro chilometri da Torcy sino a Bouresches.

Di fronte al primo battaglione si trovava un piccolo rilievo nel bosco dove i tedeschi avevano posizionato una quindicina di mitragliatrici ed un presidio di circa duecento uomini inchiodando di fatto l’avanzata dei marines e infliggendo pesanti perdite agli americani.

Nello spazio della settimana di impiego del 7° furono ripetuti inutilmente gli attacchi a quella postazione e durante l’ultimo assalto, condotto dalla compagnia A alle 3:30 del mattino del 21 giugno 1918, Domenico Melluzzo venne colpito a morte; poche ore dopo il suo reggimento sarebbe stato sollevato dalla prima linea.

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