SALVATORE MARANO (1890-1918)

Maran Salvatore (OH) 400x400

Salvatore Marano nacque a Belmonte Calabro, in provincia di Cosenza, il 9 giugno del 1890 da Antonio e Giovanna Pellegrino.

 

Ottavo di nove figli nati nell’arco di sedici anni, Salvatore trascorse l’adolescenza in Calabria in ambiente contadino, aiutando la famiglia nei campi ed adempiendo agli obblighi di leva del regio esercito nel 1909.

Tre anni dopo, il primo ottobre 1912, salì a bordo del transatlantico Cretic raggiungendo il fratello maggiore Giovanni, via Boston, nella comunità mineraria di McKeensport in Pennsylvania. Negli anni tutti i fratelli e le sorelle di Salvatore emigrarono per  stabilirosi tutti a Toledo, in Ohio, dove nel 1914 vennero raggiunti dagli anziani genitori ricomponendo la famiglia.

In Ohio, insieme ai fratelli Francesco e Bonaventura, trovò impiego come addetto alla catena di montaggio nel reparto carrozzeria della fabbrica automobilistica della Willys-Overland Motor Company (divenuta famosa per aver prodotto per conto dell’esercito la Jeep durante la seconda guerra mondiale), che a Toledo rappresentava uno dei maggiori datori di lavoro.

Willys-Overland Incorporated Toledo Advertisement 1918
Una pubblicità della Willys Overland del 1918

Con l’ingresso degli Stati Uniti in guerra e l’istituzione della coscrizio a sorteggio, Salvatore si registrò negli uffici della contea di Lucas ed il suo numero venne estratto tra quelli che avrebbero dovuto far parte dell’American Expeditionary Force (AEF).

Prese servizio a Columbus Barracks il 18 agosto 1917 tra le fila del primo battaglione del 117° reggimento del genio (117th Engineers) associato alla 42ª divisione, mobilitata a Camp Mills, Long Island.

Dopo quattro mesi di addestramento, Salvatore fu trasferito in Francia a bordo del transatlantico Agamennon ed assegnato alla compagnia B del 167° reggimento di fanteria, sempre in seno alla Rainbow division.

In Francia la divisione raggiunse i settore di settori di Luneville e Baccarat dove rimase da febbraio a giugno; per un mese fu affiancata alle truppe francesi ma le offensive di primavera tedesche ne forzarono il ritiro per l’utilizzo in prima linea, lasciando quindi agli Americani la responsabilità sull’intero settore.

Ad eccezione di sporadici bombardamenti e raid verso le trincee nemiche, il settore si rivelò relativamente tranquillo e le perdite tra le file della 42ª ridotte.

A fine giugno, in previsione di una nuova massiccia offensiva tedesca, la Rainbow division si posizionò nelle seconde linee a difesa del settore Espérance-Souain ad est di Reims.

L’attacco, lanciato il 15 luglio lungo la Marna, venne contenuto a costo di ingenti perdite nel corso della giornata grazie alla tenace resistenza francese e americana; nel settore occupato dalla 42ª, le truppe imperiali riuscirono a penetrare unicamente nella zona di Reims venendo subito respinte da un contrattacco condotto con la partecipazione del 167° reggimento.

Nei successivi due giorni, si susseguirono azioni minori ed il 19 luglio la divisione venne ritirata per essere riorganizzata vicino a Châlons-sur-Marne: il 167° reggimento aveva perso 445 uomini tra morti feriti e dispersi, oltre il 25% del proprio organico.

L’immediata controffensiva alleata lasciò però pochi giorni di riposo alla Rainbow Division che già il 25 luglio fu chiamata a sostituire in prima linea la Yankee Division (26ª) all’inseguimento dei tedeschi in ritirata nella zona di Forêt de Fere, a nord della Marna.

Il 167° raggiunse sotto la pioggia il punto di ritrovo alle 7 del mattino a Courpoil ad un paio di chilometri a nordest di Epieds, dopo un trasferimento notturno attraverso i luoghi dei combattimenti dei giorni precedenti, tra villaggi in fiamme, devastazioni dei bombardamenti e cadaveri insepolti di assalitori e difensori.

La marcia di avvicinamento alla prima linea riprese quindi nel primo pomeriggio attraverso Forêt de Fere fino alla radura dove sorgeva la Ferme de La Croix Rouge, una fattoria fortificata utilizzata dai tedeschi come caposaldo difensivo che aveva bloccato l’avanzata degli uomini della Yankee Division.

L’assalto alla fattoria avvenne alle 4:50 del pomeriggio del 26 luglio con un assalto condotto dal primo I/167 a nord e dal III/167 a sud in campo aperto e senza appoggio delle artiglierie; quel primo assalto si rivelò un bagno di sangue con le mitragliatrici tedesche che ebbero la meglio mietendo gli americani prima che potessero raggiungere gli edifici.

Alle 6 di sera venne ripetuto l’assalto questa volta con successo penetrando nella fattoria che fu teatro di feroci scontri alla baionetta che si conclusero con la vittoria degli americani e l’ulteriore ritirata tedesca sulla linea del fiume Ourcq.

L’ultimo assalto viene descritto così da un testimone oculare:

Non eravamo avanazi che di un centinaio di metri verso la fattoria quando il combattimento divenne corpo a corpo  usando sia la baionetta come ci avevano insegnato durante così tante ore di addestramento, sia il calcio del fucile, quest’ultimo dimostrandosi molto più efficace.

Salvatore Marano morì durante la giornata del 26 luglio 1918, il suo corpo fu recuperato ed oggi riposa a Fere-en-Tardenois nel cimitero Americano sotto il nome di Sam Maran.

Salvatore Marano durante il suo servizio militare in Italia (ca.1909)
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