ANTONIO SANTILLO (1893-1918)

Calvi Risorta

Antonio Santillo nacque in località Petrulo, frazione di Calvi Risorta nella odierna provincia di Caserta, il 17 ottobre 1894 da Francesco e Addolorata Scialla.

Era il primogenito di un falegname e rimase orfano di padre nel 1895. Tre anni dopo la madre sposò Casto Colapietro dal quale ebbe due figli: Pietro, nato nel 1899, e Domenico, nato nel 1902.

Nel 1905 Casto si trasferì in America seguito pochi mesi dopo dal resto della famiglia a Syracuse nello stato di New York. In America nacquero altri 5 figli e Antonio supportò la famiglia lavorando inizialmente come garzone presso un lattaio, quindi come muratore ed infine come operaio presso la Dyneto Electric Company.

La vita a Syracuse non fu semplice, così come i rapporti famigliari dei quali si occupò nel 1915 anche il Syracuse Herald riportando la storia del fratello Domenico, che per sfuggire alle violenze domestiche fuggì dalla casa dei genitori a Baldwinsville a quattordici anni rifugiandosi in un fienile per diversi giorni prima di essere accolto proprio da Antonio su Sunset Avenue.

Una pubblicità dell'ultimo datore di lavoro di Antonio Santillo

Quando la guerra fu dichiarata, Antonio si arruolò volontario a Camp Syracuse nel luglio del 1917 nelle file della compagnia H del 23° reggimento di fanteria con il nome di Tony Santy.

Dettaglio della foto di gruppo del 23° Reggimento di fanteria scattata a Camp Syracuse nell'agosto del 1917 (fotoLibrary of Congress)

Appena tre mesi dopo il suo arruolamento, il suo reggimento si imbarcò da Hoboken in New Jersey verso la Francia a bordo di un  transatlantico tedesco, il Fredrick der Grosse, confiscato dalle autorità americane e ribattezzato Huron; il viaggio, iniziato il 3 settembre 1917 si concluse senza incidenti il 20 settembre.

Una volta in Francia il 23° entrò a far parte della seconda divisione AEF e riprese l’addestramento  intensivamente nei pressi di St. Thiebault fino al 17 marzo 1918 quando la divisione fu destinata ad una zona tranquilla del fronte, nelle vicinanze di Verdun ad avvicendare truppe francesi in diversi sottosettori fino alla fine di maggio.

Rientrati nelle retrovie e passati in rassegna da Pershing, gli uomini del 23° Reggimento dovettero presto interrompere l’addestramento a causa della terza offensiva tedesca che minacciava Parigi (27 maggio – 4 giugno 1918), venendo dispiegati a copertura di una falla apertasi nelle linee francesi intorno a Coulombs, nel settore di Château Thierry.

Successivamente il 23° si ritagliò un ruolo da protagonista nelle operazioni di Soissons e Saint Mihiel, fino all’offensiva finale della Meuse Argonne dove l’intera divisione venne impegnata a supporto delle operazioni nella zona di Blanc Mont, nella regione della Champagne.

Blanc Mont rappresentava una posizione strategica tra le Argonne e Reims e per diversi giorni fu teatro di violenti scontri con le forze tedesche intenzionate a fermare l’avanzata alleata.

Alle 6:30 del mattino del 6 ottobre, il 2° battaglione del 23° reggimento lanciò un attacco coordinato con il 1°battaglione del 6° reggimento Marines verso le postazioni di mitragliatrici annidate sul versante di Hill 160 (Blodnitz Hill).

L’assalto, preceduto da un intenso bombardamento di un’ora e mezza, incontrò la tenace resistenza del 368° reggimento di fanteria tedesco e si concluse con un successo pagato a caro prezzo in tarda mattinata.

Antonio Santillo perse la vita presumibilmente in quell’azione ed il suo corpo fu recuperato circa una settimana dopo e tumulato inizialmente in una radura lungo la strada Somme Py – Saint Etienne per trovare la sua sistemazione definitiva l’anno successivo nel cimitero Americano di Romagne sous Montfaucon.

Anche il fratello di Antonio, Pietro Colapietro fece parte della spedizione americana in Francia, registrato come Peter Sandy o Peter Calpeter. Per ironia della sorte il Syracuse Herald lo riportò erroneamente come disperso mentre assicurava la perfetta salute di Antonio. L’informazione fu corretta pochi giorni dopo e Pietro rientrò illeso negli Stati Uniti.

[easy-media med="2398"]

 

 

Condividi questa storia

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su google
Google+
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email

Lascia un commento