CARMINE TRONGONE (1889-1918)

Trongone Antonio (PA) 400x400

Carmine Antonio Trongone nacque a Salento, in provincia di Salerno, il 2 settembre 1889 da Sabato e Rosa Maria Scarpa, entrambi contadini.

A 9 anni, nel gennaio del 1899, attraversò una prima volta l’oceano insieme ai genitori, al fratello Giuseppe, nato nel 1891, ed alla sorella Angelina nata nel 1895. Dopo un primo soggiorno a Philadelphia dove viveva lo zio paterno Giuseppe Trongone e dove nacque la sorella Lucia (1900), la famiglia si stabilì nel vicino New Jersey, nel villaggio di Franklin dove nacquero altri tre figli: Raffaele (1901), Michele (1903) e Maria (1904).

Per diversi anni i Trongone lavorarono nei campi e nelle piccole realtà industriali locali fino all’ingresso in guerra degli Stati Uniti che Carmine Antonio visse arruolandosi volontariamente Tony Trongone il 3 agosto 1917.

Venne inquadrato nella Headquarters Company del 6° reggimento della Guardia Nazionale della Pennsylvania, organizzata nel 111° reggimento di fanteria, parte della 28ª divisione (Keystone Division) e raggiunse presto Camp Hancock in Georgia per i primi addestramenti sul suolo americano.

A mezzogiorno del 28 aprile 1918, l’intero reggimento salì a bordo di quattro treni per raggiungere tre giorni dopo Camp Upton; dopo le necessarie ispezioni, qualche matrimonio dell’ultimo minuto e la rassegna finale, il viaggio proseguì il 5 maggio verso New York dove era in attesa il transatlantico H.M.S. Olympic, la nave gemella del Titanic temporaneamente adibita al trasporto delle truppe americane in Europa.

Dopo una settimana di navigazione, alle quattro di mattina del 12 maggio, le vedette a bordo dell’Olympic avvistarono il periscopio del sottomarino tedesco U-103 e diedero immediatamente l’allarme. Approfittando dell’empasse del sottomarino che per un guasto non era riuscito ad allagare le camere dei siluri per colpire per primo, il capitano Bertam Fox Hayes decise per una manovra di speronamento e si lanciò a massima velocità verso gli assalitori. Il comandante tedesco Rücker, veterano della guerra sottomarina, intuì immediatamente il pericolo ed ordinò l’immersione rapida, ciònonostante non risucì ad impedire l’impatto con la gigantesca elica del piroscafo che aprì uno squarcio nella fusoliera del sommergibile provocandone il rapido affondamento.

Scampato il pericolo il viaggio proseguì e nel primo pomeriggio del giorno successivo il reggimento sbarcò a Southampton. Ad attendere gli uomini del 111° vi era una serie di treni che immediatemente si misero in viaggio attraverso l’Inghilterra alla volta di Dover dove le truppe trascorsero la notte prima di raggiungere il suolo francese il giorno successivo.

L'Olympic in versione trasporto truppe

L’addestramento riprese immediatamente inizialmente a guida britannica, con l’Headquarters Company acquartierata nel villaggio di Alquines, e quindi dopo un mese a guida francese, a Le Thillay. A fine giugno, in previsione di una massiccia offensiva tedesca, il 111° venne avvicinato al fronte ed alcuni suoi componenti operarono in prima linea con le truppe francesi nella zona a sud della Marna.

L’offensiva si materializzò la notte successiva alle celebrazioni per la presa della Bastiglia, ma venne contenuta, seppur a fronte di gravissime perdite, soprattutto grazie alla resistenza ostinata della terza divisione americana, successivamente ribattezzata Rock of the Marne.

Il 111° rilevò il 16 luglio gli esausti sopravvissuti del 30° reggimento che avevano assorbito l’urto tedesco sulle sponde del fiume tra le rovine di Fossoy e Crezancy e da quel momento parteciparono alla controffensiva che segnò il punto di svolta dell’intero conflitto.

Dopo aver attraversato il fiume nel pomeriggio del 21 luglio, gli Americani proseguirono l’inseguimento del nemico in ritirata la cui violenta resistenza aveva lo scopo di ritardare gli alleati quanto necessario per poter evacuare l’enorme quantità di materiale accumulato per la fallita offensiva della settimana precedente.

Fu così che la linea del fronte passò dalla Marna all’Ourcq e quindi alla Vesla (Blücher stellung) che gli Americani raggiunsero nei primi giorni di agosto.

Il 111° partecipò attivamente a questa rincorsa costantemente esposto al fuoco delle artiglierie e tra il 10 ed il 14 agosto prese il controllo della parte più avanzata del fronte nei dintorni di Fismes e Fismette.

L’impegno in prima linea proseguì praticamente ininterrotto fino a metà settembre e causò al reggimento 483 morti e 984 feriti.

La preparazione della grande offensiva della Meuse Argonne non lasciò molto tempo al riposo e riorganizzazione del 111° che si trovò a dover marciare sotto la pioggia praticamente ogni notte tra il 16 ed il 21 settembre, posizionandosi nella Ravine Grand Rupt, nella foresta delle Argonne in attesa dell’attacco del 26. Per una settimana la Keystone seguì l’avanzata come divisione di riserva, prendendo il comando delle operazioni il 30 settembre.

Il 2 ottobre, mentre il 111° era impegnato nei furiosi combattimenti intorno al rilievo denominato Le Chen Tondu, Carmine venne inviato con un piccolo distaccamento a recuperare munizioni nelle vicinanze di Montblainsville, dove si trovava il deposito regimentale. Mentre era in cammino una granata esplose nelle vicinanze ed i frammenti lo colpirono uccidendolo sul colpo.

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