GIUSEPPE POLLACI (1894-1918)

Ciminna

Giuseppe Pollaci nacque a Ciminna, in provincia di Palermo nel 1894 da Vito Pollaci e Maria Cassata, entrambi contadini.

Quando aveva appena tre anni, emigrò negli Stati Uniti insieme ai genitori ed al fratello maggiore Francesco, stabilendosi in Louisiana a Plaquemine nella contea di Iberville, sulle rive del Mississipi.

La Louisiana produceva più zucchero di qualsiasi altro stato della nazione e Iberville, in quanto principale produttore statale di canna da zucchero, prese il nome di “Sweet Iberville”. Verso la fine del 1800 Bayou Plaquemine, che attraversava il cuore di Iberville, divenne la via d’acqua più comune dal Mississippi verso l’interno della Louisiana, e questo traffico idrico provocò un boom nelle industrie del legname e delle segherie della zona con il conseguente fiorire di una varietà di esercizi commerciali.

La costruzione di un sistema di chiuse a Plaquemine e le numerose opportunità economiche crearono le condizioni per l’afflusso di diverse comunità di immigrati, tra i quali moltissimi siciliani.

La chiusa di Plaquemine in costruzione all'inizio del secolo

Il padre morì pochi anni dopo il suo arrivo in Louisiana e la madre si risposò con Carmelo Timpanaro, la famiglia continuò a risiedere a Plaquemine dove, nel 1917, Giuseppe e Francesco si registrarono regolarmente al servizio di leva.

Il 28 maggio 1918 Giuseppe venne coscritto nell’esercito degli Stati Uniti prendendo servizio a Camp Beauregard nelle file della compagnia di sussistenza del 156° reggimento di fanteria, parte della 39a divisione, fino al 22 agosto 1918, data del suo trasferimento in Francia.

La 39a divisione fu designata come quinta divisione di deposito il 14 agosto 1918, destinata a fornire forze fresche alle divisioni dissanguate al fronte, e si trasferì nell’area di Charost e Mehun-sur-Yeure a sud-ovest di Bourges.
Giuseppe si ammalò prima di essere utilizzato al fronte e morì di broncopolmonite il 20 settembre 1918, una settimana prima della grande offensiva della Meuse Argonne che si sarebbe protratta fino all’armistizio.

La scheda di servizio di Giuseppe Pollaci
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