NICOLA FRANCAVILLA (1894-1918)

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Nicola Francavilla nacque a Craco in provincia di Potenza il 17 maggio 1894 da Carlo Francavilla e Luisa Viggiano.

Era il primogenito maschio di un carrettiere ed una contadina ed emigrò bambino nel gennaio 1905 con la madre, la sorella maggiore Antonia ed il fratellino Francesco, raggiungendo il padre a Manhattan dove si era stabilito da qualche anno.

In America la coppia ebbe altri tre figli: Giuseppe (1907), Maddalena (1910) e Maria (1912) e Nicola trovò impiego, insieme al padre, in una cartiera.

Poco prima della guerra fece richiesta di naturalizzazione per divenire cittadino americano e quando si registrò nel 1917 nelle liste di leva, fece domanda di esenzione in quanto sostegno ai genitori e ai fratelli e sorelle piccole.

Ciononostante, il suo nominativo venne estratto ed il suo servizio incominciò il 19 settembre 1917 a New York nelle file della compagna A del 308° reggimento di fanteria in addestramento a Camp Upton, NY.

Nicola ricevette i primi rudimenti di disciplina e tattica militare in un mare magnum di cadetti provenienti da ogni angolo del mondo (Italiani, Irlandesi, ebrei Russi), specchio della realtà metropolitana di New York che costituiva il bacino di reclutamento della 77a divisione.

Uomini della 77a divisione in partenza da Camp Upton (Foto: History of the 77th Division)

Dopo circa sei mesi, nella primavera del 1918, il 308°attraversò indisturbato l’oceano a bordo del transatlantico Lapland per riprendere l’addestramento sotto guida britannica nella zona di Pas de Calais fino al 6 giugno.

Terminata la fase teorico-fisica del programma, la 77a divisione rilevò la 42a a del settore relativamente tranquillo di Baccarat fino ai primi di agosto del 1918 quando venne trasferita in una zona decisamente più critica del fronte lungo il fiume Vesle dove i tedeschi avevano fermato la controffensiva alleata successiva alla seconda battaglia della Marna.

L’inesperienza e la violenza degli scontri inflissero pesantissime perdite alla divisione e dopo poche settimane Pershing decise di sostituirne la guida, destituendo il maggiore Duncan ed assegnando il comando al maggiore Alexander.

Nelle settimane successive il comando supremo alleato mise a punto i piani per una gigantesca offensiva da scatenare a fine settembre lungo tutto l’arco del fronte con il coinvolgimento di tutte le forze disponibil.

Agli americani venne assegnato un settore di fronte delimitato ad ovest dal fiume Meuse e ad est dalle Argonne, una foresta fittissima occupata dai tedeschi all’inizio del conflitto e che era costata oltre 100,000 morti all’esercito francese nel vano tentativo di riconquistarla. Negli anni i tedeschi avevano fortificato la posizione costruendo diversi bunker in cemento armato, dotato le trincee con infiniti nidi di mitragliatrici, creato una ferrovia a scartamento ridotto per il rapido collegamento tra le postazioni e disseminato la terra di nessuno di filo spinato.

La 77a divisione fu incaricata di condurre le operazioni all’interno della foresta, mettendo pressione ai tedeschi mentre i francesi a sinistra e la 28a divisione americana a destra avanzavano in una manovra a tenaglia su Grandpre.

A comandare il primo battaglione venne messo Charles Wittlesey, un brillante avvocato del Wisconsin, che avrebbe ricevuto la massima onoreficenza, la Medal of Honor, al termine della guerra per le operazioni nelle Argonne legando per sempre il suo nome alla leggenda del “Lost Battalion”.

Prima dell’alba del 26 settembre 1918, circa ducento pezzi di artiglieria scaricarono per tre ore tonnellate di esplosivo sulla terra di nessuno e sulle immediate retrovie tedesche; quindi, alle 5 e 55 del mattino, la fanteria si mosse in avanti, con la compagnia A del 308° reggimento in primissima linea.

Nicola Francavilla a Camp Upton (Foto: Cracosociety.org)

L’avanzata verso nord ostacolata per le condizioni del terreno, devastato dal bombardamento, dalla fitta nebbia e dalla tenace resistenza tedesca, continuò ininterrotta fino alle 10:30 del mattino quando, raggiunto la linea di trincee denominata Hagan Stellung e a circa 500 metri dall’obbiettivo di giornata, Whittlesey fermò i suoi uomini per una necessaria riorganizzazione.

L’avanzata venne ripresa nel primo pomeriggio ma venne respinta e fu riproposta per l’alba del giorno successivo; tuttavia, per una serie di errori, gli ordini non raggiunsero il primo battaglione in tempo per seguire lo sbarramento di copertura delle artiglierie. La notte servì ai tedeschi per riorganizzarsi e tutta la giornata del 27 vide feroci combattimenti con un modesto guadagno territoriale.

All’alba del 28 settembre, ancora nella nebbia, le operazioni ripresero con la compagnia B in testa seguita a breve distanza dalla A. I tedeschi avevano cominciato una ritirata verso posizioni più difendibili nel cuore della notte ed inizialmente gli americani incontrarono una debole resistenza.

Avvicinandosi al complesso fortificato di Moulin de l’Homme Mort, situato dietro l’omonima collina, la resistenza si intensificò e gli americani vennero bloccati per diversi giorni.

Nicola Francalangia venne dichiarato Missing in Action durante questa prima fase dell’offensiva della Meuse-Argonne, ufficialmente il 28 settembre 1918. Il suo corpo non venne mai recuperato ed il suo nome appare sulla lapide dedicata ai dispersi nel cimitero americano di Romagne sous Montfaucon.

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